All’interno di un bellissimo parco pubblico, il parco Mantegazza, si erge l’incantevole Castello di Masnago, in posizione dominante sull’omonimo borgo. Ma, attenzione…non aspettatevi il classico castello con torri e ponte levatoio! La fortezza medievale, nel corso dei secoli, ha infatti subito varie modifiche ed ampliamenti che lo hanno reso più simile ad una villa signorile. In ogni caso, al suo interno potrete trovare numerose sorprese interessanti: custodisce opere che spaziano dal medioevo all’arte contemporanea, dagli suggestivi cicli di affreschi quattrocenteschi alle sculture di Munari e Baj, alle tele di Guttuso passando per Hayez.
INDICE
INORMAZIONI E CENNI STORICI
L’imponente edificio, proprietà della famiglia Castiglioni dal XIV fino ai primi anni del XX secolo, fu successivamente acquistato dai Mantegazza e da questi venduto ai Panza. Nel 1982 venne poi acquistato dal Comune di Varese che vi insediò la Pinacoteca. Non vi è una data esatta in cui il Castello di Masnago venne eretto nelle forme attuali, poiché subì tra il Quattrocento e il Settecento varie modifiche ed ampliamenti. Sappiamo però che durante il Medioevo il luogo era senz’altro fortificato, come testimonia la massiccia torre quadrata ancora oggi esistente, risalente al sec. XII. Oggi, le sale del Castello, restaurate nel 1982-1991, ospitano il Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea ed in un’ala di più recente costruzione vi è uno spazio espositivo dedicato alle mostre temporanee ed ai laboratori didattici.
COSA VEDERE
Pagando il biglietto d’ingresso ad un costo davvero irrisorio, circa 4 € (per le meraviglie che potrete ammirare ne vale almeno il quintuplo!) avrete accesso a tutto il Castello, compresa la collezione d’arte del Museo Civico. Ovviamente potrete fare anche una rigenerante passeggiata all’interno del bellissimo parco Mantegazza!
Il Castello
La prima cosa che potrete osservare è sicuramente il possente torrione in pietra a vista, decorato da merlature aggiunte successivamente e risalenti all’Ottocento, che
serviva per gli avvistamenti e le segnalazioni con le altre torri presenti in città.
Ma il Castello di Masnago è rinomato soprattutto per i due cicli di affreschi riscoperti nel 1938, considerati espressione del gotico internazionale ed uno dei pochi esempi superstiti di affreschi profani in Lombardia.
Il primo si trova nella Sala degli Svaghi e rappresenta i passatempi di corte che le hanno fatto guadagnare appunto la questa denominazione. Da menzionare tra i soggetti dipinti nella sala una dama intenta a suonare l’organo, immersa in un incantevole luogo naturale, sulla cui sommità è posta una bandiera con lo stemma della famiglia Castiglioni.
Nella Sala dei Vizi e delle Virtù, sono rappresentati mirabili affreschi che presentano per tema il “confronto” tra Vizi e Virtù, un argomento allegorico e didascalico, tipicamente dell’epoca medievale.
Il Museo
Nell’ala medievale sono ospitate le collezioni permanenti d’arte moderna e contemporanea dei Civici Musei di Varese. Al primo piano sono collezionate opere di arte moderna dei più importanti pittori lombardi e dell’Italia settentrionale, dal XVII al XIX secolo. Spiccano i lavori di artisti quali il Morazzone, il Procaccino, Hayez, Magatti.
Al secondo piano sono invece collocate le opere della pittura lombarda del Novecento e le collezioni di arte contemporanea tra cui lavori di Giacomo Balla, Mario Sironi, Innocente Salvini, Eugenio Pellini, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Enrico Bay, Bruno Munari.
Il Parco
Appena sotto le mura dell’antico castello, si ci ritrova immersi nel favoloso parco in stile romantico, formato da prati su diversi livelli punteggiati da alberi secolari. È il luogo ideale per le famiglie con bambini al seguito, oppure, allontanandovi dalla rumore aree giochi, per rilassarvi leggendo un libro sotto l’ombra di una possente quercia.
Questo parco è il top per gli appassionati di botanica, o più semplicemente per i curiosi, dato che è anche un piccolo giardino botanico, con ben 103 differenti varietà di alberi e arbusti. Qui è possibile conoscere e ammirare numerose piante rare e alcune tipiche della vegetazione mediterranea, fra le quali spiccano maestosi esemplari di leccio e corbezzolo.