Il Sacro Monte di Varese

Il Sacro Monte, una meta spirituale dalle viste mozzafiato

Situato a pochi km dal centro cittadino, il Sacro Monte è un importante complesso devozionale e molto probabilmente del luogo più conosciuto della città di Varese. Dal 2003, fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti dall’UNESCO nei patrimoni mondiali dell’umanità.

È un luogo ricco di spiritualità che, immerso nello stupendo scenario naturale del parco del Campo dei Fiori, regala panorami mozzafiato e molto suggestivi. Oltre che richiamare da ogni dove molti pellegrini è l’ideale anche per una gita fuori porta all’insegna del relax,  dello svago e dell’arte. Se avete in programma una visita in città non potete non includerlo nel vostro itinerario!

INDICE

  1. Informazioni e cenni storici
  2. Come arrivarci
  3. Cosa vedere
  4. Il Borgo
  5. Le Cappelle
  6. Il Santuario

INFORMAZIONI E CENNI STORICI

La leggenda narra che sulla collina del Sacro Monte, sant’Ambrogio sconfisse nel IV secolo d.C. gli ultimi seguaci dell’eresia ariana e fece erigere una piccola chiesa da utilizzare come luogo di culto. Nel 1452 vi si ritirò in meditazione la beata Caterina Moriggi da Pallanza, ben presto imitata da altre sorelle che negli anni a venire concorsero alla fondazione del Monastero. Da questo momento in poi divenne meta di numerosi pellegrini e personaggi importanti dell’epoca.

Nei primi anni del Seicento, in piena epoca di Controriforma, ad una suora venne l’idea di costruire una cappella di sosta alla metà del cammino che i fedeli percorrevano per raggiungere il Santuario. Il frate cappuccino Giovan Battista Aguggiari fu tanto entusiasta dell’idea, che concepì e fece costruire un vero e proprio percorso di devozione, dedicato ai quindici misteri del Rosario, come simbolo di fervida cristianità da opporre al Protestantesimo dilagante.

Alla realizzazione della Via Sacra, lunga circa 2 km, e delle sue 14 cappelle, collaborarono numerosi ingegneri ed architetti quali il Bernascone e il Legnanino. Il percorso risale la montagna lungo un sentiero acciottolato in salita che conduce al borgo di Santa Maria del Monte ed all’omonimo Santuario, costruito intorno all’anno 1000 e ristrutturato nel 1600 in stile barocco.

COME ARRIVARCI

–  A piedi: risalendo la Via Sacra, che si estende per circa 2 km lungo un percorso pedonale in salita ed ha inizio dalla località “Prima Cappella”.

– In auto: dal centro di Varese, seguendo  le indicazioni per il Sacro Monte,
giunti su viale Aguggiari proseguire per circa 2 km percorrendo la strada carrozzabile che porta al Campo dei Fiori passando dalle frazioni di: S. Ambrogio, Robarello, Fogliaro, Prima Cappella fino al  Piazzale Pogliaghi

– In autobus: attraverso la linea urbana “C” delle Autolinee Varesine (costo biglietto € 1,40)

– In funicolare: dalla stazione Vellone, raggiungibile con la linea “C” dell’autobus o a piedi dada località “Prima Cappella” (circa 1,5 km)

COSA VEDERE

Come abbiamo visto, per giungere nel cuore del borgo di Santa Maria del Monte esistono svariati modi. Certamente il più caratteristico è quello di risalire a piedi lungo la Via Sacra, una sorta di percorso spirituale durante il quale soffermarsi ad ammirare tutte le 14 cappelle fino al Santuario.

Se però temete la fatica del cammino in salita o siete un po’ pigri, un ottima soluzione per visitare il Sacro Monte potrebbe essere quella di lasciare l’auto (se siete giunti con questo mezzo) nei pressi della Prima Cappella (potete trovare posto anche in Piazzale Montanari) e proseguire in funicolare o in autobus fino in cima e quindi percorre, al ritorno, la via Sacra in discesa.

Il Borgo

Che sia il punto di partenze o il punto di arrivo per la vostra visita al Sacro Monte, il borgo merita sicuramente una visita. Si tratta di un luogo tranquillo e caratteristico, dove poter passeggiare e godersi le viste magnifiche che gli scorci tra i palazzi in stile Liberty, o le sue terrazze panoramiche, sapranno regalarvi.

A questo proposito, una tappa obbligatoria è la Terrazza del Mosè, la più ampia e generosa del borgo: il panorama che potrete ammirare è davvero mozzafiato. In giornate limpide potrete distinguere i laghi, le catene montuose delle Alpi e perfino i grattacieli di Milano vi sembreranno più vicini! Continuando poi la passeggiata per il borgo potrete concedervi una piacevole sosta culinaria in uno dei tanti localini.

Un’altra meta interessante è sicuramente la Casa Museo Pogliaghi (ticket d’ingresso € 5) che si trova poco prima dell’imbocco per percorre la Via Sacra al ritorno, nei pressi della 14° cappella. Si tratta di una villa progettata e realizzata da Pogliaghi come un laboratorio-museo dedicato alla conservazione, allo studio e all’esposizione di numerose opere ed oggetti archeologici di diversa epoca e provenienza. Potrete inoltre ammirare le sculture dello stesso Pogliaghi, fra tutte la sua opera più nota: il gesso originale a grandezza naturale della Porta Maggiore del Duomo di Milano.

Le Cappelle

Il percorso devozionale è sicuramente l’attrazione principale del Sacro Monte, che sia per motivi di fede o per il loro grandioso valore storico-artistico. Lungo la Via Sacra possiamo ammirare nella loro bellezza tutte le 14 cappelle più il Santuario, che funge da quindicesima cappella. Sono tutte diverse tra loro ed ognuna celebra un Mistero del Rosario, rappresentato da affreschi e gruppi scultorei a grandezza naturale.

La Prima Cappella (L’ Annunciazione) riproduce la stanza di una casa patrizia del ‘600, con un letto di legno, arcolai, una credenza e corredi vari. Le statue interne, raffiguranti l’arcangelo Gabriele e Maria, sono di Cristoforo Prestinari (1610).

Nella Seconda Cappella (La Visitazione) viene rappresentata la visita di Maria alla cugina Elisabetta, madre di S.Giovanni Battista. La scena si compone di dodici statue in terracotta, realizzate dal Silva. Gli affreschi sono di Giovanni Paolo Ghianda (1624).

La Terza Cappella (la Natività)  ospita il classico presepe, composto da quattordici statue in terracotta ad opera di Martino Retti. Gesù Bambino è posto su una vera mangiatoia in legno di castagno. Gli affreschi alle pareti sono di Carlo Francesco Nuvolone (1658)

All’interno della Quarta Cappella (La Presentazione al Tempio) si può ammirare la presentazione di Gesù al sacerdote Simeone nel Tempio attraverso venti statue in cotto dipinto ad opera di Francesco Silva (1617). Giovanni Ghisolfi si occupò invece degli affreschi (1662).

Nella Quinta Cappella (La Disputa di Gesù con i Dottori)  è rappresentata la disputa tra Gesù e i Dottori nel Tempio di Gerusalemme. A tal fine sono impiegate ventidue statue modellate dal Silva e dipinte dal Nuvolone nel 1651. Quest’ultimo curò anche gli affreschi interni.

La Sesta Cappella (L’ Orazione nell’Orto degli Ulivi) porta nell’orto dei Getsemani, durante l’orazione di Gesù. Le nove statue vennero realizzate dal Silva, gli affreschi alle pareti sono invece di Bartolomeo Ghiandone. L’orientamento a nord della cappella fa penetrare la luce di sbieco, creando un effetto notturno: la statua di Giuda è avvolta da una sinistra penombra.

La Settima Cappella (la Flagellazione) custodisce all’interno la scena straziante composta da otto statue modellate da Martino Retti e da tre grandi affreschi del Morazzone: ‘Cristo davanti a Caifa’, ‘Cristo e Barabba mostrati al popolo’ e ‘Cristo spogliato e trascinato alla flagellazione’ (1609).

Nell’Ottava Cappella (La Coronazione di Spine) è rappresentato il momento in cui a Cristo, seduto e coperto da un drappo rosso, viene imposta la corona di rovi. Per la scena sono impiegate dieci statue in cotto dipinto, opera del Silva (1625-26), mentre gli affreschi alle pareti creati sulla volta sono di Gianbattista e Gianpaolo Recchi, allievi del Morazzone (1648).

Dalle tre finestre della Nona Cappella (La Salita al Calvario) si vedono altrettanti momenti della Passione di Cristo; vi compaiono venti statue create da Francesco Silva e affreschi di Gianpaolo Recchi (1654).

Nella Decima Cappella, (La Crocefissione) si trova l’ultimo mistero doloroso, la Crocefissione di Gesù, reso con cinquanta statue in cotto, opera di Dionigi Bussola. Al vertice sorge imponente la Croce, mentre le Tre Marie fanno gruppo in disparte. Gli affreschi sono di Antonio Busca (1668).

All’interno dell’Undicesima Cappella (La Resurrezione) un Cristo che volteggia a mezz’aria attorniato da otto statue del Silva (1622) compongono il tema della Resurrezione, arricchito dai fondali affrescati con scene del ‘Paradiso’ e delle ‘Apparizioni di Gesù a Maria, alla Maddalena ed agli Apostoli’ di Isidoro Bianchi.

La Dodicesima Cappella (L’Ascensione) ospita sedici grandi statue, diciassette angeli di dimensioni minori e trentatre altorilievi di cherubini, tutti realizzati nel 1632 da Francesco Silva. L’edificio è posto in posizione sopraelevata rispetto alla pianura, per richiamare il concetto di “ascesa”, ed è decorato frontalmente con le statue dei Santi Pietro e Antonio.

Nella Tredicesima Cappella (La Discesa dello Spirito Santo) è rappresentata la fiammella dello Spirito Santo che, accompagnata da una colomba bianca, discende sulle teste degli undici Apostoli e di Maria. Per questa scena il Silva ha modellato quindici statue in terracotta mentre Federico Bianchi ha curato gli affreschi.

La Quattordicesima cappella (L’Assunzione di Maria) custodisce tredici statue ad opera del Silva. Gli Apostoli sono disposti attorno all’urna vuota: sospesa a mezz’aria, tra nubi di malta dipinta, sta la Vergine Assunta in Cielo, probabile opera di Martino Retti. Stefano Legnani (1717) cominciò le pitture a fresco, poi finite da Pietro Gilardi.

Il Santuario:

Quindicesima Cappella (L’Incoronazione di Maria)

Il Santuario di Santa Maria del Monte segna il punto in cui culmina la Via Sacra, di cui ospita sull’altare maggiore il quindicesimo mistero, e cuore religioso del borgo. Fu fondato presumibilmente tra l’ottavo ed il nono secolo d.C. in forme semplici e lineari; l’edificio originale era infatti a navata unica, con abside a levante.

Verso la fine del 1100, essendosi moltiplicati i fedeli che frequentavano il Santuario, si decise di provvedere ad un significativo ampliamento: i muri della vecchia chiesa furono in massima parte abbattuti e vi si costruì sopra un nuovo edificio. Il rifacimento romanico risparmiò l’abside che, affrescato nel 1300, é oggi conosciuto come la “Cripta“.

Una nuova ondata di ristrutturazioni interessò l’edificio del Santuario a partire dal 1472: venne demolita l’abside romanica per far posto a tre absidi a trifoglio. Qualche anno più tardi (nel 1494) venne eretta l’attuale Chiesa delle Romite. Nel ‘600 al Santuario toccò un “aggiornamento” in stile Barocco. Ne conseguirono la copertura della varianti rinascimentali, il prolungamento della navata centrale e l’abbattimento della chiesa di San Giacomo.

Nel 1671 fu costruita la Cappella delle Beate. Venne affrescata dal Busca e destinata ad ospitare i corpi delle monache fondatrici e venne poi aperto l’ingresso laterale ancor oggi utilizzato. Ludovico Pogliaghi portò a termine le ultime modifiche decorative, concluse all’inizio del ‘900.

 

GALLERIA

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