La Basilica di San Vittore è situata nel centro storico di Varese. Assieme alla torre campanaria ed il Battistero di S. Giovanni rappresenta il cuore religioso della città. Merita assolutamente di essere visitata, che voi stiate programmando una visita della città o che siate di passaggio! L’imponente basilica non è solo un monumento religioso ma, proprio come le cappelle del Sacro Monte, soprattutto un monumento dalla rilevante importanza storico-artistica. Al suo interno sono conservate opere di notevole valore, tra queste alcune di Carlo Francesco Nuvolone, Francesco Cairo, Giovan Battista Crespi detto “Il Cerano”, e Pier Francesco Mazzucchelli detto “Il Morazzone”.
INDICE
INFORMAZIONI GENERALI
L’edificio, così com’è oggi, è il frutto di diversi interventi avvenuti in tre momenti successivi, tra il XVI e XVII secolo. Dapprima, nel 1542, venne realizzato il presbiterio, poi l’aula a tre navate, edificata tra il 1589 ed il 1625 e, infine, la neoclassica facciata costruita tra il 1788 e il 1791 su disegno di Leopoldo Pollack.
COSA VEDERE
Attraversando l’Arco Mera, che collega Piazza del Podestà e Corso Matteotti con Piazza San Vittore, dove sorge la basilica, possiamo subito scorgere la facciata, la torre campanaria e, aguzzando lo sguardo, il Battistero alle spalle della torre.
La facciata della basilica
È caratterizzata da una forte orizzontalità, data dalla imponente trabeazione recante la dedica al santo patrono della città. A reggerla vi sono delle semi colonne corinzie, che incorniciano il portale a tutto sesto decorato da due angeli di Ludovico Pogliaghi. Degno di nota è sicuramente l’elegante tiburio ottagonale, di epoca barocca, sormontato da un lanternino di Giuseppe Bernascone, considerato il più grande architetto varesino del seicento, che seguì tutti i lavori di ampliamento della basilica.
La torre campanaria
Detta anche “del Bernascone”, si erge maestosa di fianco alla Basilica di San Vittore, con i suoi quasi ottanta metri di altezza (77 mt, per essere precisi). Si tratta di un notevole monumento architettonico, in stile barocco, che si può ammirare da tutti i panorami su Varese. Alla sera, quando il pittoresco orologio viene messo in risalto dalle luci, può essere davvero suggestiva…da qualsiasi angolazione la guardiate!
Il Battistero di San Giovanni
In stile gotico, fu edificato tra il XIII e il XIV secolo ed è la struttura più antica del complesso. L’accesso avviene dall’unico portale centrale, leggermente strombato, contornato da due monofore e al centro da un oculo. Al colmo della facciata una nicchia accoglie la statua di San Giovanni Battista. All’interno si possono ammirare la primitiva vasca battesimale a immersione (VII-VIII secolo) e l’attuale fonte ottagonale, costituita da un unico blocco di pietra, scolpito da un maestro campionese tra il XIII e il XIV secolo, le cui otto facce presentano rilievi raffiguranti il Battesimo di Cristo e gli Apostoli.
L’INTERNO DELLA BASILICA
Entrando nella Basilica di San Vittore è interessante notare come stili profondamente diversi tra loro si fondano insieme in maniera armoniosa. Ciò su cui immediatamente cade l’occhio è sicuramente il presbiterio: da ammirare è lo splendido altare in stile barocchetto lombardo, realizzato dagli scultori viggiutesi Buzzi tra il 1734 il 1742, su disegno dell’architetto milanese Bartolomeo Bolla.
Settecenteschi ed altrettanto belli sono anche gli affreschi ad ornamento della volta dell’abside, realizzati da Giovanni Ghisolfi. Ancora, sollevando lo sguardo sull’arco trionfale, possiamo ammirare in tutta la sua magnificenza il Grande Crocefisso (1712) sostenuto da un volo di angeli, capolavoro dell’intagliatore di Velate Bernardino Castelli.
L’aula, a tre navate, custodisce nelle cappelle laterali alcuni capolavori del Seicento lombardo, Nella navata di sinistra la Cappella della Maddalena potete ammirare le opere di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (1611), tra cui la pala d’altare della Santa portata in cielo dagli angeli. Segue la Cappella di S. Caterina d’Alessandria con la tela raffigurante il Martirio della Santa di Giovanni Battista Ronchelli (1770).
Nel transetto, la Cappella del Rosario, dove il Morazzone affrescò dapprima la volta e la tazza absidale con l’Incoronazione della Vergine ed angeli musicanti, poi le pareti con la Presentazione al Tempio e lo Sposalizio. Di notevole interesse è acnhe il palliotto ligneo dell’altare raffigurante la Battaglia di Lepanto, intagliato da B.Castelli nel 1702.
Di fronte si trova la Cappella di S. Marta con un notevole altare marmoreo, contenente la Deposizione di Cristo nel sepolcro, mentre gli affreschi, realizzati da Pietro del Sole e Federico Bianchi (1680-82), raffigurano le Storie di Marta e Maria; d’intensa drammaticità è il Crocefisso, un opera contemporanea di Vittorio Tavernari.
Nella navata di destra segue la Cappella dell’Addolorata, che ospita un gruppo ligneo dipinto realizzato a metà del XVI secolo, lì posto dopo l’apparizione miracolosa di tre stelle, avvenuta il 3 maggio 1678. Degni d’attenzione sono anche l’altare marmoreo ottocentesco e gli affreschi di Luigi Morgari.
Infine la Cappella di San Gregorio, dove in un sobrio altare marmoreo è posta la Messa di san Gregorio, dipinta da Giovan Battista Crespi, detto il Cerano (1615-1617) che costituisce la massima espressione della pittura milanese di quell’epoca.
Da notare anche la volta della navata centrale, decorata da pesanti stucchi di Ludovico Pogliaghi (1929) e da tre affreschi di Giovan Battista Zari (1846).
GALLERIA
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