Pensateci bene, in una città, cosa c’è di meglio di un polmone verde dove rifuggire dal caos cittadino e dal trambusto dei clacson in pieno centro città? Sì, avete pensato bene: niente (di meglio)! È per questo che i Giardini Estensi di Varese, assieme al bellissimo Palazzo Estense, meritano assolutamente di essere visitati.
Rappresentano la meta perfetta per una passeggiata domenicale, d’altronde, le cose da fare non mancano: che vogliate contmpleare la bellezza dei giardini seduti su di una panchina, leggere un buon libro sotto l’ombra di un albero o perdervi tra gli innumerevoli sentierini in mezzo alla vegetazione che salgono e scendono dalla collina per esplorarne ogni angolo…a voi la scelta!
INDICE
INROMAZIONI GENERALI
Il Palazzo Estense ed i suoi giardini furono costruiti tra il 1766 e il 1771 da Giuseppe Bianchi, come ampliamento del preesistente Palazzo Orrigoni. Il lavori furono supervisionati dal suo committente, il Duca Francesco III d’Este, che lo utilizzò come residenza nel periodo della sua Signoria. Il progetto si ispirò alle dimore italiane ed europee.
Grazie a Palazzo Estense e alle numerose ville settecentesche, tutte con splendidi giardini all’italiana, Varese fu definita da Stendhal “la piccola Versailles di Milano“. Nel corso dell’Ottocento i giardini si arricchirono di nuovi e ambienti e dal 1949 costituiscono un’unica entità con il Parco di Villa Mirabello. Attualmente il palazzo è sede del Municipio cittadino e ospita la Biblioteca civica.
COSA VEDERE
Il Palazzo
ll palazzo presenta due ale laterali che conferiscono all’edificio una pianta ad U, tipica delle ville settecentesche presenti sul territorio. Alla facciata sobria rivolta verso il centro della città, si contrappone quella più interessante, verso il giardino: ha forme misurate, tipiche dello stile barocchetto lombardo, con cornici marcapiano in bianco che contrastano con il rosa dell’intonaco. Sul frontone è posta una meridiana, sormontata dall’aquila estense. Per quanto riguarda l’interno, è visitabile soltanto in alcune parti in quanto il resto è occupato dagli uffici comunali.
Pregevole è il Salone Estense (o Salone d’Onore), situato al pian terreno, ricco di elementi di pregio come gli affreschi illusionistici di Lodovico Bosellini e il grande medaglione centrale dipinto da Giovan Battista Ronchelli. Degno di nota anche il grande camino in marmi policromi di Antonio Buzzi. Qui il Duca d’Este era solito organizzare sontuosi ricevimenti, feste, balli e concerti: a questo servivano i due palchetti posti alle estremità del Salone. Oggi la sala è sede del Consiglio Comunale.
Salendo al primo piano, lungo lo scalone d’onore, si incontrano quattro nicchie con busti femminili del Settecento e alcuni originali putti reggi-lampada in stucco. Alzando lo sguardo si scorge un altro medaglione allegorico del Ronchelli che raffigura il “buen retiro” di Francesco III d’Este a Varese. Giunti al primo piano, sulla sinistra, si trova invece la Sala da Ballo, decorata con tele del Cinquecento-Seicento, tra cui spicca la Vergine con Bambino di scuola morazzonesca.
I Giardini
Costruiti in concomitanza con il Palazzo Estense, rispecchiano in tutta la loro bellezza il perfetto connubio tra lo stile “all’italiana” e quello “alla francese”. Dal portone d’onore si accede all’ampio cortile dal quale diparte un parterre caratterizzato da un largo viale, affiancato da vialetti ortogonali e aiuole decorate con piante a basso fusto e molte varietà fiori, tutte debitamente classificate con appositi cartelli.
Percorrendo il viale centrale l’occhio non può non cadere sulla bellissima ed elegante fontana artesiana che con il suo zampillo rende tutto l’ambiente più vivace. Alzando lo sguardo non si può poi non notare un imponente ninfeo, posto su un’altura, costituito da tre nicchie rivestite da concrezioni in tufo e statue. A questo contesto fa da cornice il carpineto, che risale fino alla cima della collina del Belvedere, da dove ci si può godere una bellissima vista sul Palazzo e sui Giardini.
Per soddisfare la passione del Duca per la caccia, si adattò una parte del parco a roccolo con querce, olmi e castagni mentre un’altra parte venne dedicata agli orti. Proprio quest’ultimo settore, nel corso dell’800, subisce gli influssi del periodo romantico: è qui che possiamo trovare il bellissimo e suggestivo “laghetto dei cigni“.
Oggi, le aree adiacenti al cortile d’onore sono attrezzate con aree giochi per i più piccole, e risalendo possiamo trovare anche un campetto da basket e varie aree picnic con ampi prati verdi dove stendersi, rotolarsi o giocare con il proprio amico a 4 zampe. Dislocati all’interno del parco sono presenti anche piccoli bar e servizi igienici.
Villa Mirabello
Una volta giunti in cima alla collina che sovrasta i giardini, ci si ritrova lungo alcuni sentieri che conducono alla Villa che fino al 1949, assieme agli spazi verdi circostanti, costituiva un parco a sé. Oggi è sede del Museo Civico Archeologico della città di Varese. I reperti conservati al suo interno coprono un arco cronologico estremamente ampio che dal neolitico all’epoca altomedioevale, passando per l’età romana.
Molto più scarna è invece la sezione Risorgimentale, ma, anche per via del prezzo d’ingresso davvero economico (4 € adulti, bambini gratis), ne consigliamo la visita. Inoltre, anche nei pressi del museo sono presenti delle aree picnic ed un area giochi per bambini, caratterizzata da un carinissimo trenino che porta a spasso i pargoletti intorno all’area verde.